I sistemi di memorizzazione che è possibile utilizzare oggi per il salvataggio dei files sono diversi: Harddisk, DVD, SSD, Memorie USB, ecc… Ognuna con caratteristiche diverse, ma tutte, nello stesso modo, consentono di archiviare files in cartelle per l’uso futuro.
Per assolvere a questo compito necessitano di due operazione preliminari: il partizionamento e la formattazione. Entrambe già effettuate dal produttore in modo tale da poter usare il dispositivo immediatamente una volta acquistato. E’ possibile comunque rifarle in qualunque momento con l’unico inconveniente della perdita di tutti idati memorizzati. Queste operazioni cancellalano completamente il disco e lo rimettono in uno stato ex-novo, occorre, quindi, spostare i dati prima di procedere.
L’operazione di partizionamento permette di dividere il disco (o altro supporto) in più parti, chiamate appunto partizioni. Ogni partizione sarà vista dal sistema operativo come un disco separato con i limiti di spazio prefissati e completamente indipendente dagli altri (ovviamente se il supporto si danneggia fisicamente tutte la partizioni presenti ne risentiranno). Esistono diverse modalità per fare questa operazione. In passato la più comune era il sistema MBR che, oltre a contenere il codice di avvio del sistema, permetteva di dividere il disco in 4 partizioni (un particolare tipo di partizione chiamata “logica” permetteva un ulteriore suddivisione in altre 4). Questo è stato rimpiazzato negli ultimi anni con il sistema chiamato GPT, compatibile con i sistemi EFI ed in grado di gestire fino a 128 partizioni.
Per modificare le modificare le partizioni sono disponibili diversi metodi. Su Ubuntu è presente l’applicazione DISCO mentre da terminale è possibile utilizzare “fdisk” per i supporti MBR e “gdisk” per quelli GPT.
La formattazione è un processo mediante il quale una partizione (ovunque si trovi: disco magnetico, a stato solido, memoria usb, ...) viene preparata per il suo funzionamento. Definisce le modalità con cui il sistema memorizza le informazioni al suo interno. Nonostante dischi e chiavette USB siano gia pronte all'uso quando le acquistiamo, è' possibile riformattarle per avere caratteristiche o prestazioni diverse. Infatti nonostante i vari sistemi , chiamati comunemente "file system", permettano tutti di salvare o leggere file o cartelle in modo identico per l'utente comune, hanno differenze interne sostanziali. Fra un file-system ed un altro puo cambiare il modo in cui il sistema recupera i dati danneggiati, la velocita con cui i dati sono letti o scritti, nonchè le dimensioni massime di memorizzazione. Ad esempio i vecchio sistema FAT (creato da Microsoft agli inizi degli anni '80, e comunemente usato ancora oggi per le chiavette USB) non può gestire dischi superiori a 2Tb ed i files contenuti non possono avere dimensioni più grandi di 2Gb ciascuno (2^31 bytes), situazione oggi abbastanza comune quando interagiamo con i files video in alta risoluzione. La soluzione è utilizzare file-systems più moderni come NTFS o EXT4. Sui sistemi operativi GNU/Linux funzionano entrambi, sui sistemi microsoft EXT4 necessita di componenti aggiuntivi: ext2fsd
Per formattare un volume è sufficiente cliccare col pulsante destro del mouse e scegliere la voce “formatta” dal menu contestuale che si apre. Prima di procedere un messaggio di conferma vi ricorderà che i dati saranno definitiamente eliminati.